venerdì 13 agosto 2010

Assignment 6: Basta un click e Pubmed risponde!

Non c'è che dire mi sono fatta proprio un bel viaggetto in Pubmed! Tra i link del prof. ho scelto quello della “studentessa dello scorso anno”.
Pensare che l'avesse scritto una persona mia coetanea mi faceva sembrare l'impresa più semplice.

Di Pubmed ne avevo già sentito parlare fra le mie amiche “future mediche”, che sono più avanti di me nel percorso di studi. Così presa dalla curiosità mi dissi: “Andiamo a vedere com'è!”. Bene, aprii la pagina e penso che dopo cinque minuti la richiusi subito, un po' delusa: il sito era in inglese (aiutoooo!!!mi sono scoraggiata: ero già partita con il dire : “non ci capirò assolutamente niente!”). Poi vidi la barra con accanto il pulsante “Search”. Pensai: “Bene niente di più semplice”. Inserii una parola su una malattia che mi interessava e Pubmed mi aprì non so quante voci, da non sapere da dove partire. Così dissi: “Vabbè Pubmed sarà per un'altra volta!Tanto ci riincontreremo, sta sicuro!”:D
Avevo ragione! Ma stavolta è stato diverso. Ho seguito i consigli della ragazza e ho capito leggermente meglio come funziona, perlomeno adesso mi ci so muovere con un po' più di scioltezza. Così, presa dall'entusiasmo dell'esito positivo della prima ricerca, mi sono proprio sbizzarrita.
Ho cercato di tutto e provato anche criteri di ricerca differenti.
Sono passata dall'esplorare proteine e molecole varie che sto studiando a biochimica in questi giorni, ad approfondire le informazioni che avevo su certi stati patologici e malattie derivanti da un cattivo funzionamento di queste molecole, stupendomi fra l'altro della complessità e del mistero che è ancora oggi il nostro corpo! È davvero sorprendente!
Poi ho provato a cercare articoli su alcune malattie che hanno colpito persone a me care, come la sclerosi multipla o malattie che purtroppo mi sono ritrovata a vivere o vivo tutt'ora sulla mia pelle (mai come adesso mi rendo conto quanto è diffcile dire la parola “malattia” riferita a se stessi, come è difficile confessarselo, ammetterlo, come ti stronca il respiro quando la dici. Preferisco chiamarla “cosa”, “questa cosa o questo problema” ma malattia proprio no! La chiamano gli altri per me così, io invece la sminuisco, per me non è una malattia).
Comunque, ritornando a noi, mica mi sono fermata qui, ero troppo incuriosita!
Ho spostato la mia attenzione sugli effetti dannosi del fumo, trovando tra l'altro un articolo interessante sul fumo passivo. Dovete sapere che io e il fumo di sigaretta facciamo proprio a cazzotti e ogni giorno in casa è una specie di lotta tra me e mio babbo: lui che fuma un po' tantino (va, usiamo questo eufemismo!) e io che lo rimprovero, lo assillo, che mi documento su internet per avere dati scientifici e più certi e per sapere come continuare il discorso dopo la solita frase “Fa male!”. Pensate una volta gli ho nascosto il pacchetto di sigarette e l'accendino per 2 giorni. Mi odiava! :) Comunque lui non molla, “da quell'orecchio lì è proprio sordo” si dice dalle mie parti. Forse mio babbo non sa fino in fondo con chi ha a che fare perchè io sono dell'idea che “chi la dura la vince” e per di più su queste cose sono proprio una rompi.
Mia mamma sono riuscita a farla smettere!! Mio fratello...beh uno alla volta eh!
La cosa che mi fa arrabbiare di più è che il fumo non fa male solo a lui ma anche alla gente che lo circonda, a me, a mia mamma ci viviamo insieme tutti i giorni.
Eh cavoli, io ai miei polmoni ci tengo, al mio corpo ci tengo, questo mi hanno dato e questo mi devo mantenere fino alla fine, non lo posso cambiare, se smette di funzionare non c'è la garanzia come per i cellulari!
Il discorso della dipendenza dal fumo di sigaretta ha spostato il mio pensiero su altri tipi di dipendenze. Mi sono ricordata di quella volta che a superquark avevo sentito l'intervista di un neurologo che parlava degli effetti della droga e soprattutto delle droghe sintetiche sul cervello degli adolescenti. Un argomento che mi preme molto e che al tempo stesso mi spaventa. I dati sono terrificanti: ragazzi sempre più giovani arrivano a fare abuso di alcol, droghe. Prima partono con quelle che vengono vendute come “leggere” e poi si passa a quelle più pesanti. Droghe leggere! Mi fanno ridere: le droghe leggere non esistono, tutte sono devastanti!

Ovviamente per ogni ricerca inserivo alcuni “Limits” come Italian, Humans, ecc... altrimenti il numero di articoli che Pubmed mi avrebbe trovato sarebbe stato troppo elevato e non mi avrebbe permesso magari di individuare proprio l'aspetto che più volevo approfondire.
Volevo provare anche a ricercare articoli inserendo il nome dell'autore. Lì per lì mi è preso lo sconforto perchè mi sono detta: “E ora chi ci inserisco? Non conosco nessuno!”. Poi ho pensato che avrei potuto provare a inserire il nome di alcuni professori che ci hanno fatto lezione quest'anno.
Da da dan! Ho scoperto che su Pubmed ci sono anche degli articoli su ricerche cui hanno preso parte i nostri prof.!!! Ganzo!!!
Mi sono divertita veramente tanto! Dopo questa esperienza Pubmed mi diventerà amico e compagno nel percorso di formazione!

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