sabato 14 agosto 2010

Assignment 9: Il blog è eterno finchè dura!!

Eccoci qua...all'ultimo assignment! Non ci posso credere nemmeno io!
Il prof. ci ha chiesto di raccontare la nostra esperienza (cavoli quanto mi piace questa parola! ESPERIENZA!!!) di blogger, blog-isti, blog-aioli (non so come dire ma ci siamo intesi!).
Inizio a raccontare. Ho iniziato il blog per due motivi: 1) evitare di dover fare un esame di informatica come è convenzionalmente inteso, da “zoccolo duro” ossia “tu studente studi gli argomenti del programma, dopodichè in un giorno prefissato dal prof. ti presenti in aula e fai il quiz al computer” e 2) perchè appena ho sentito la proprosta del prof. in aula il 1°giorno mi si è subito accesa una lampadina. Un blog poteva essere quell'occasione che da un po' di tempo cercavo per aprirmi, per raccontare un po' di me, di quel mondo che, anche se non sembra, fiorisce dentro di me quotidianamente.
All'inizio ero sempre un po' scettica poi mi son detta : Leti, a medicina di esami e pure tosti ce ne sono parecchi, se viene data la possibilità di evitarne uno sfruttala. E poi se vedi che non riesci a seguirlo nessuno ti impedisce di chiuderlo e di rientrare nel famoso “zoccolo duro”. 
Così, ho aperto il blog: ho scritto alcuni post, ho provato a fare il 1°assignment e forse ci sono pure riuscita ma poi sono stata completamente riassorbita dallo studio di esami come Anatomia I e Istologia. E il blog? Messo nel dimenticatoio! Ma mai una volta ho pensato di chiuderlo. Questo blog per me, per l'idea con cui lo avevo voluto iniziare, significava tanto. È vero non sono più riuscita a scrivere la mia storia, ma perchè ho paura, è diffcile farsi scoprire, molto difficile. Ho bisogno di tempo, tanto il blog non me lo toglie nessuno e un giorno quando vorrò, potrò raccontare.
Ho deciso, quindi, di rimandare il tutto all'estate quando sarei stata libera dagli esami. Così è stato. E devo dire che sono stata completamete coinvolta dagli assignment che il prof. ci proponeva di fare in tutta in libertà, senza schemi (finalmente!): liberare noi stessi, il nostro pensiero, la nostra creatività.
Mi sono divertita veramente un casino e per di più ho scoperto tante di quelle cose che nemmeno io pensavo potessero esistere! E forse è proprio per questo che almeno per ora riesco ad essere fedele a questo blog, a non abbandonarlo, ad andare a vedere qualche volta se magari c'è qualche nuovo visitatore o qualcuno ha lasciato un commento. E riesco anche ad essere fedele ai social network, diversi da facebook, a cui mi sono iscritta, soprattutto ad Anobii (i libri esercitano su di me un fascino indescrivibile!).
Quindi mi vien da dire: “Tutto di guadagnato!!!”

Adesso, non voglio cercare frasi ad effetto, tipo frase d'addio del classico film americano, per concludere questo post, perchè si è vero qui, forse, finirà il mio esame di informatica, ma la mia storia va avanti, il mio progetto pure e il blog fa parte di entrambi.

A prestooooo! :)

Assignment 7 & Assignment 8: Open Educational Resource

Quante volte è successo di andare a lezione, uscire da quella stanza un po' confusi e con l'unica idea chiara di aver capito forse forse il 30% delle cose che sono state dette?? Direi abbastanza ed è inutile saltare subito alla conclusione “Io non capisco niente. Ma che ci sono venuta a fare qui?” (come regolarmente faccio io!!). Le cause infatti possono essere molteplici e diversissime tra di loro: stress, stanchezza, sonno perchè la sera sei andato a letto troppo tardi (bischero!In quel caso ti “maledici” e offendi da solo!), o magari perchè non comprendi come quella materia possa avere a che fare con quello che tu vuoi dalla vita, con i tuoi desideri, oppure ancora perchè il prof. è una vera palla e quando spiega il tuo cervello chiude i battenti e pensa ad altro, magari aiutato da una finestra che dà su un bel bosco dove scorrazzano dei “bambi” (cerbiattini tenerissimi) come succedeva quando ero al liceo!
Eh si, il cervello già di per sé non riesce a stare veramente attento per più di mezz'ora se non è neppure stimolato...Bona ci si!!! :D

Quante volte poi è successo di dire: “Vabbè ora prendo il libro. Lì sarà spiegato bene.”
E, carramba che sorpresa, anche nel libro non ci si capisce niente, oppure quell'argomento è trattato marginalmente mentre il prof. magari ci ha fatto una lezione intera, o cosa ancora peggiore il libro ripete le stesse identiche parole del professore (è risuccesso purtroppo!). Succede anche che per comprendere una data cosa, come può essere la struttura tridimensionale di una proteina o che so del DNA, le immagini del libro non siano sufficenti ed esaustive, o non ti permettono di osservarla da più punti di vista.
Comunque, fortuna che c'è Intenet! Con “Google” basta digitare una parola e ti trova di tutto, ma veramente di tutto! Altro strumento veramente utile è Youtube. Ci sono andata spesso, soprattutto negli ultimi mesi, perchè volevo vedere dei video che simulassero, per esempio, lo sviluppo di un embrione nel ventre materno. Pensavo mi potessero essere utili per l'esame di embriologia come ripasso generale. Oppure ci sono andata stamane perchè volevo osservare alcune cose sulla struttura del DNA che l'immagine del libro non mi permetteva di capire: e ho trovato un video davvero interessante, una sorta di breve documentario che mi ha aiutato però a fare un punto della situazione su ciò che avevo letto e studiato fino ad allora. Mentre ieri sera ho guardato un video con delle immagini in 3D stupende (almeno per me) sul funzionamento del cuore. Questo video mi è piaciuto perchè passa dall'aspetto macroscopico, il cuore che batte, all'aspetto microscopico dei filamenti sottili che scorrono sui filamenti spessi di miosina, mostrando il meccanismo che nel piccolissimo porta al fenomeno percepibile della contrazione.
Se volete guardarlo si trova a questo indirizzo:



Inoltre devo racconatre che sul libro di biochimica, “Principi di biochimica del Lehninger” alla fine di alcuni capitoli ci sono dei rimandi al sito correlato a tale testo. Così per curiosità un giorno sono andata a vederlo e da lì mi sono ritrovata in un altro sito, veramente spettcolare dove è possibile osservare in 3D la struttura di proteine, Dna, ecc... e non solo con il cursore puoi ruotare queste molecole a tuo piacimento e mettere in evidenza ciò che t'interessa. A mio parere, lo studio così diventa un vero e proprio gioco, un divertimento, una scoperta continua, un'esperienza più grande del semplice fissarsi su pagine del libro. 
Nel tentativo di fare questo assignment, dato che non sapevo da cosa partire, ho inserito in Google: “OER materials” e ho trovato la OER commons (http://www.oercommons.org per chi fosse interessato) in cui ho voluto registrarmi, quindi fare il “milleduecentesimo” account della mia vita, anche se non era necessario per consultare il materiale. Ho, di conseguenza, provato a cercare qualcosa: prima “lung cancer” poi ho continuato con “anatomy of Human brain” in cui c'era un video che il mio computer non è riuscito ad aprire, e infine con “Thalassemias”.
Spero di essere riuscita in quello che il prof. ci chiedeva. Penso che queste OER siano davvero una gran cosa perchè d'altra parte non tutti siamo uguali, grazie al cielo, e può succedere che una stessa cosa spiegata o affrontata in due modi diversi, in uno possa essere comprensibile per me e non per te e viceversa. E se ancora quello che trovi non riesce a soddisfarti o a rispondere ai tuoi dubbi, beh che la ricerca continui: l'oceano delle OER è veramente vasto!  

venerdì 13 agosto 2010

Assignment 6: Basta un click e Pubmed risponde!

Non c'è che dire mi sono fatta proprio un bel viaggetto in Pubmed! Tra i link del prof. ho scelto quello della “studentessa dello scorso anno”.
Pensare che l'avesse scritto una persona mia coetanea mi faceva sembrare l'impresa più semplice.

Di Pubmed ne avevo già sentito parlare fra le mie amiche “future mediche”, che sono più avanti di me nel percorso di studi. Così presa dalla curiosità mi dissi: “Andiamo a vedere com'è!”. Bene, aprii la pagina e penso che dopo cinque minuti la richiusi subito, un po' delusa: il sito era in inglese (aiutoooo!!!mi sono scoraggiata: ero già partita con il dire : “non ci capirò assolutamente niente!”). Poi vidi la barra con accanto il pulsante “Search”. Pensai: “Bene niente di più semplice”. Inserii una parola su una malattia che mi interessava e Pubmed mi aprì non so quante voci, da non sapere da dove partire. Così dissi: “Vabbè Pubmed sarà per un'altra volta!Tanto ci riincontreremo, sta sicuro!”:D
Avevo ragione! Ma stavolta è stato diverso. Ho seguito i consigli della ragazza e ho capito leggermente meglio come funziona, perlomeno adesso mi ci so muovere con un po' più di scioltezza. Così, presa dall'entusiasmo dell'esito positivo della prima ricerca, mi sono proprio sbizzarrita.
Ho cercato di tutto e provato anche criteri di ricerca differenti.
Sono passata dall'esplorare proteine e molecole varie che sto studiando a biochimica in questi giorni, ad approfondire le informazioni che avevo su certi stati patologici e malattie derivanti da un cattivo funzionamento di queste molecole, stupendomi fra l'altro della complessità e del mistero che è ancora oggi il nostro corpo! È davvero sorprendente!
Poi ho provato a cercare articoli su alcune malattie che hanno colpito persone a me care, come la sclerosi multipla o malattie che purtroppo mi sono ritrovata a vivere o vivo tutt'ora sulla mia pelle (mai come adesso mi rendo conto quanto è diffcile dire la parola “malattia” riferita a se stessi, come è difficile confessarselo, ammetterlo, come ti stronca il respiro quando la dici. Preferisco chiamarla “cosa”, “questa cosa o questo problema” ma malattia proprio no! La chiamano gli altri per me così, io invece la sminuisco, per me non è una malattia).
Comunque, ritornando a noi, mica mi sono fermata qui, ero troppo incuriosita!
Ho spostato la mia attenzione sugli effetti dannosi del fumo, trovando tra l'altro un articolo interessante sul fumo passivo. Dovete sapere che io e il fumo di sigaretta facciamo proprio a cazzotti e ogni giorno in casa è una specie di lotta tra me e mio babbo: lui che fuma un po' tantino (va, usiamo questo eufemismo!) e io che lo rimprovero, lo assillo, che mi documento su internet per avere dati scientifici e più certi e per sapere come continuare il discorso dopo la solita frase “Fa male!”. Pensate una volta gli ho nascosto il pacchetto di sigarette e l'accendino per 2 giorni. Mi odiava! :) Comunque lui non molla, “da quell'orecchio lì è proprio sordo” si dice dalle mie parti. Forse mio babbo non sa fino in fondo con chi ha a che fare perchè io sono dell'idea che “chi la dura la vince” e per di più su queste cose sono proprio una rompi.
Mia mamma sono riuscita a farla smettere!! Mio fratello...beh uno alla volta eh!
La cosa che mi fa arrabbiare di più è che il fumo non fa male solo a lui ma anche alla gente che lo circonda, a me, a mia mamma ci viviamo insieme tutti i giorni.
Eh cavoli, io ai miei polmoni ci tengo, al mio corpo ci tengo, questo mi hanno dato e questo mi devo mantenere fino alla fine, non lo posso cambiare, se smette di funzionare non c'è la garanzia come per i cellulari!
Il discorso della dipendenza dal fumo di sigaretta ha spostato il mio pensiero su altri tipi di dipendenze. Mi sono ricordata di quella volta che a superquark avevo sentito l'intervista di un neurologo che parlava degli effetti della droga e soprattutto delle droghe sintetiche sul cervello degli adolescenti. Un argomento che mi preme molto e che al tempo stesso mi spaventa. I dati sono terrificanti: ragazzi sempre più giovani arrivano a fare abuso di alcol, droghe. Prima partono con quelle che vengono vendute come “leggere” e poi si passa a quelle più pesanti. Droghe leggere! Mi fanno ridere: le droghe leggere non esistono, tutte sono devastanti!

Ovviamente per ogni ricerca inserivo alcuni “Limits” come Italian, Humans, ecc... altrimenti il numero di articoli che Pubmed mi avrebbe trovato sarebbe stato troppo elevato e non mi avrebbe permesso magari di individuare proprio l'aspetto che più volevo approfondire.
Volevo provare anche a ricercare articoli inserendo il nome dell'autore. Lì per lì mi è preso lo sconforto perchè mi sono detta: “E ora chi ci inserisco? Non conosco nessuno!”. Poi ho pensato che avrei potuto provare a inserire il nome di alcuni professori che ci hanno fatto lezione quest'anno.
Da da dan! Ho scoperto che su Pubmed ci sono anche degli articoli su ricerche cui hanno preso parte i nostri prof.!!! Ganzo!!!
Mi sono divertita veramente tanto! Dopo questa esperienza Pubmed mi diventerà amico e compagno nel percorso di formazione!